La prestazione energetica degli edifici è ormai un concetto familiare a tutti. Sappiamo che per comprare o vendere casa è necessaria una specifica certificazione, ma su molti aspetti permangono dubbi. A chi spettano le spese? È sempre obbligatoria? Basta la certificazione dell'intero palazzo? Cerchiamo di fare chiarezza.
Spese a carico di venditore e locatore
L'APE, attestato di prestazione energetica, è obbligatorio per qualsiasi tipo di trasferimento di proprietà, a titolo oneroso o gratuito, e anche per stipulare un contratto di locazione, relativamente a tutti gli "edifici esistenti". In altre parole, è necessario per tutti gli edifici, indipendentemente dall'epoca di costruzione, che comportino un consumo energetico. In caso di vendita, il costo della redazione dell'APE è a carico del venditore; in caso di affitto, è a carico del proprietario.
Deroghe all'obbligo
Esistono alcune eccezioni. Ad esempio, i fabbricati agricoli non residenziali, privi di sistemi di climatizzazione, sono esentati dall'obbligo dell'APE in caso di vendita. Allo stesso modo, non è necessario l'APE per box, cantine, autorimesse, parcheggi multipiano e depositi, in quanto non rientrano nella definizione di "immobile" ai sensi del D.P.R. 412/1993, ovvero non sono considerati responsabili di consumi energetici.
Calcolo per singola unità immobiliare
La normativa vigente prevede che l'attestato sia sempre riferito a una singola unità immobiliare. Questa scelta è giustificata dal fatto che la classe energetica può variare anche tra due unità situate nello stesso condominio, con caratteristiche simili in termini di riscaldamento, superficie e numero di vani, e magari poste allo stesso piano.
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